Il Fondatore del metodo

WANG XIANGZHAI (1885 – 1963)

Per illustrare il dachengquan e le sue origini occorre parlare del suo Fondatore Wang Xiangzhai, il quale nacque nella provincia dello Hebei e divenne da ragazzo allievo di uno dei più famosi maestri di xingyiquan dell’epoca: Guo Yunshen.

Morto il suo maestro Wang Xiangzhai girovagò molti anni per l’intera Cina alla ricerca di maestri ed esperti con cui studiare e confrontarsi.

Durante questo lungo itinerario esistenziale e marziale, Wang Xiangzhai elaborò gli insegnamenti appresi in un’arte che andava al cuore stesso della sostanza delle arti di combattimento e la chiamò yiquan, ovvero “boxe dell’intenzione”.

Yiquan è la denominazione che ha prevalso negli anni ’20 per distinguersi dallo xing yi quan (“boxe della forma e dell’intenzione”): Wang Xiangzhai eliminò il termine “xing” per sottolineare l’importanza della mente e dell’intenzione rispetto alla forma esteriore e spronare così gli allievi in tale direzione.

Negli anni ’40 Wang Xiangzhai si trasferì a Pechino dove uno dei suoi amici e ammiratori, appassionato di boxe cinese, donò alla sua arte l’appellativo di dachengquan (“boxe del grande conseguimento” o “boxe grande e completa”).

Tale nome divenne famoso in seguito ad un’intervista rilasciata da Wang Xiangzhai apparsa nel 1940 sul quotidiano Shi Bao.

Il M° Wang, inizialmente infastidito per il nome attribuito alla sua scuola, finì con l’accettarlo considerando di dover fare il possibile per assumerlo degnamente.

Successivamente, fino alla fine della sua vita, Wang Xiangzhai chiamò la sua arte semplicemente quan xue (“scienza della boxe”).

Dopo la morte di Wang Xiangzhai, il suo allievo Yao Zongxun, considerato il suo principale successore, tornò al primitivo nome di yiquan, convinto che solo Wang Xiangzhai in persona potesse rappresentare a pieno titolo il termine dachengquan.

Altri praticanti vollero invece mantenere quest’ultimo nome come ideale verso il quale tendere, per senso di dovere e di rispetto nei confronti del loro maestro. La diatriba sul nome posto da alcuni maestri è quindi un falso problema.

Wang Xiangzhai a mio avviso non va visto come semplice caposcuola di un nuovo sistema marziale tra i tanti, ma come l’iniziatore e artefice di un processo di ricerca e di riforma delle discipline cinesi, volto a conseguire una comprensione più profonda delle arti marziali e delle loro potenzialità , estrapolando sempre meglio i meccanismi sui quali si basano i principi universali dell’attivazione energetica, del movimento umano e della lotta istintiva.

Questo è il motivo della grande popolarità  che attualmente sta avendo il dachengquan, praticato come disciplina o “stile” in quanto tale, o associato alla pratica di altre arti marziali.

Per approfondire la biografia di Wang Xiangzhai e la storia del dachengquan (yiquan) vedi

Yiquan – Dachengquan: origini ed evoluzione.