Che cos’è l’Yi Quan

Lo yiquan (pugilato dell’intenzione”), chiamato anche dacheng quan (“boxe grande e completa” o “boxe della grande realizzazione”), è una scuola che riunisce l’essenza delle scuole interne cinesi.

La sua caratteristica principale è l’assenza di forme preordinate (tao lu), tipiche nelle altre scuole cinesi.

Dopo aver conosciuto e praticato quest’arte con diversi maestri, il mio principale riferimento nel suo studio è diventato il M° Guo Guizhi: egli parla di “dachengquan” avendo appreso l’arte sotto questo nome e avendo vinto in passato anche diversi tornei di combattimento in Cina come rappresentante di questo stile.

Già  esperto di arti marziali, Guo Guizhi ha praticato con Wang Xiangzhai in persona, Yu Yongnian, Li Jianyu, ma soprattutto con Yao Zongxun, che ha seguito per circa vent’anni.

Userò quindi prevalentemente il termine dacheng quan nelle spiegazioni che seguiranno, anche se nella pratica uso indifferentemente entrambi i termini o, come Wang Xiangzhai per primo, nessuno dei due.

L’aspetto più importante del dacheng quan è la sua caratteristica di metodo di auto-formazione che fa appello al recupero dell’istinto naturale, anziché ad elaborate, quanto spesso inutili, tecniche.

Possiamo quindi considerare il dachengquan non come un prodotto finito da copiare fedelmente, ma come l’avvio di un processo che ci deve permettere di accedere alla scienza e all’arte del pugilato e dell’attivazione energetica.

La pratica del dacheng quan dimostra che si può mirare ad obiettivi ampiamente superiori al mero confronto in combattimento a mani nude o alla semplice pratica igienista per la salute, per addentrarsi invece nel cuore della propria evoluzione percettiva e della coscienza, indipendentemente dalla personale visione etica o religiosa.