Zen walking
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Meditare camminando non richiede particolari tecniche, ma una predisposizione d’animo rivolta all’ascolto interiore.
La massima dello zen “qui e ora” dice chiaramente quale sia l’approccio da tenere in ogni esercizio: esserci, mantenere presenza corporea e attenzione, evitare di divagare con la mente su ciò che è stato o ciò che sarà, sulle fantasie che riempiono la mente… per dedicarsi a quello che si vive nel presente.
Cosa viviamo nel presente? Quello che ci propongono i cinque sensi (vista, gusto, tatto, olfatto, udito) e i nostri recettori interni, vero 6° senso, che incessabilmente ci informano di ciò che accade al nostro interno.
Un pomeriggio fantastico di una giornata di sole, con una vista chiara e limpida, senza un’ombra di foschia. Camminando in due, affrontando senza parlare la salita, mentre intorno si dispiega un panorama che toglie il fiato (o sarà la pendenza…?), ascoltando il ritmo interno del respiro, la pressione sulla neve, le ciaspole che ti danno appoggio e sostegno, il ritmo contrazione-rilassamento, l’estensione dei gesti…
La pratica della meditazione non è proprietà di nessuna scuola, chiesa o setta, non richiede un abbigliamento particolare o uniformi pacchiane e altisonanti, non pretende che ci si trasformi in monaci Shaolin o Wudang o si aderisca a chissà quale religione… la meditazione è uno strumento alla portata di tutti, l’unica vera richiesta è la continua presenza, il perdurare dell’ascolto scevro da giudizio, l’osservazione nel silenzio interiore.
Difficile? Meno di quello che si crede.
Non è uno stato che perdura sempre e comunque, è una condizione nella quale calarsi e da trovare in modo naturale, con facilità sempre maggiore.
La mente cambia, ti riporta nelle sue fantasie, ma la presenza, quell’intenzione sottile e persistente, ti riporta con i piedi per terra e il capo sospeso. La volontà non è che il perdurare di un movimento intenzionale della mente, la quale trova il giusto dialogo con il corpo, vi si pone al servizio per condurci a percepirlo in modo nuovo e autentico.
Il nostro corpo, il nostro punto di osservazione del mondo, osservazione che dal corpo si dilaga e si fonde con la Natura.
In fin dei conti… una bella passeggiata in montagna in un limpido pomeriggio di sole.
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