Pordenone, Prata, Porcia

Il gruppo dei “sopravvissuti” nel secondo giorno di pratica

Tornato ormai da un po’ dal seminario svoltosi a Prata, in provincia di Pordenone, ospite del M° Franco Caliman… riesco finalmente a pubblicare due righe per riportare qualche considerazione sull’evento e ringraziare per la calorosa ospitalità di Franco Caliman e di tutto il suo gruppo.

Ho trovato Pordenone, Prata e Porcia posti molto gradevoli: l’impressione è che ritmi, spazi e modi di relazionarsi siano più tranquilli e vicini ad una corretta dimensione umana.  Il mio però potrebbe essere solo l’effetto che provo un po’ ovunque quando mi allontano da Milano: è facile trovare posti meno frenetici e inquinati, dove si riesce a vivere senza correre…

Dopo questa prima positiva impressione, che per qualche ora mi ha rimesso in pace con il mondo, ho conosciuto il gruppo di Franco: ragazze e ragazzi di ogni età che praticano Taiji e/o Karate con affiatamento.

Tutti gli allievi si sono dimostrati gioviali, allegri e molto interessati alla pratica. Si vede che sono persone abituate ad allenarsi con serietà, molto legate a Franco.  Si percepisce il senso di gratitudine e di amicizia nei confronti del loro insegnante.  Sono sempre contento quando trovo un ambiente familiare, con persone rilassate e naturali, senza particolari atteggiamenti.  Trovo che siano le migliori premesse per praticare in modo proficuo e con sintonia.

3 e 4 marzo: lo stage

Iniziamo con gli esercizi di Qigong e di Yiquan, che legheremo il giorno seguente alla pratica del Taijiquan.

Movimenti di ondulazione e oscillazione del corpo, posture e spostamenti in scioltezza. Lo scopo in questa fase del lavoro è ridurre tensioni muscolari e rigidità per trovare la massima naturalezza nei movimenti.  Solo nei successivi incontri inizieremo ad affrontare il problema delle connessioni interne e della trasmissione della forza.  Ora si tratta di percepire la forza di gravità e lasciare che sia lei ad agire attraverso i movimenti del corpo.  Con la stessa idea affrontiamo alcuni esercizi applicativi.

Il giorno seguente affrontiamo il zhan zhuang della Cheng Ming, dove il tempo vola tra spiegazioni e correzioni: qualcuno afferma di aver avuto visioni e allucinazioni per il prolungato tempo nelle posture!  Sorrido al pensiero delle ore che ho passato e passo studiando zhan zhuang…

Si prosegue con l’analisi e la correzione delle prime due sezioni del Taiji, la scomposizione e ricomposizione dei movimenti… e ancora spostamenti e applicazioni.

Alla fine ho visto volti sorridenti, mi è sembrato di vedere entusiasmo e molta voglia di ritrovarci presto per continuare l’esperienza.  Credo che tutti abbiano colto la profondità del lavoro che stiamo avviando, questa è già una buona premessa.  Sono grato a tutto il gruppo e a Franco per la simpatia con cui sono stato accolto.

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